Sviluppo della personalità, dovere di solidarietà e famiglia costituiscono le
pietre angolari attraverso le quali l’ordinamento predispone gli strumenti per
garantire la libertà dal bisogno, posta come finalità della pretesa alimentare.
La disciplina che il codice civile introduce con gli art. 433 e seg. in tema di
alimenti altro non indica se non una delle concrete attuazioni di quella stretta
correlazione tra diritti inviolabili del singolo, in quanto tale e in quanto parteci

pe delle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e dovere di solida

rietà familiare ed extrafamiliare.
La disciplina alimentare, tanto tradizionale quanto peculiare per il suo porsi
al confine fra esigenze esistenziali e relazioni personali, da un lato, e tecniche
di tutela ascrivibili alla teorica dei rapporti obbligatori, dall’altro, ben eviden

zia la propria complessità, in una tensione a tratti di difficile soluzione. Proprio
questa complessità, in via ulteriore, è aggravata dal contesto sociale di rife

rimento, che rappresenta una società in profondo mutamento, in parte per il
crescente invecchiamento della popolazione, in parte per la contrazione eco

nomica che interessa diffusamente la stessa: anche tenendo conto di queste
istanze, il lavoro offre una rilettura del tema in chiave moderna, ma sempre
assiologicamente orientata e costituzionalmente conforme.

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